Millennials e Generazione Z: due interessanti segmenti della domanda turistica che vale la pena conoscere dal punto di vista sociale, economico e culturale per disegnare e sviluppare un’offerta turistica personalizzata alle loro specifiche esigenze e motivazioni, e promuoverla nel modo più corretto
Avrai sicuramente sentito il termine Generazione Millennials (o Generazione Y o Net Generation) e quello Generazione Z (o iGen o Generazione Post-Millennials), e forse sai già che con questi termini il marketing identifica specifici segmenti di consumatori.
Sono definite Millennials le persone fra i primi anni Ottanta e Il 2000, mentre quelle della Generazione Z sono le persone più giovani, nate tra il 1996 e il 2010, anche se il ventaglio temporale cambia a seconda dell’approccio degli studiosi. Ma questo è sicuramente quello più condiviso.
Se mi conosci e mi ha sentito parlare durante i miei corsi di formazione professionale o all’interno di conferenze sai benissimo che in generale non ritengo valide le segmentazioni di mercato basate sulle fasce di età, soprattutto per quanto riguarda il settore turistico e alberghiero.
Ritengo infatti queste segmentazioni come troppo generiche, e per questo non in grado di cogliere le specifiche caratteristiche motivazionali dei clienti che vi appartengono. E in generale gli studi, soprattutto quelli sulla domanda turistica, avvalorano questa mia impostazione.
È come se ti dicessi: <<Chi sono i turisti senior (Over 65/70) e che cosa vogliono dalla tua destinazione e della tua struttura ricettiva?>>. La tua naturale risposta sarebbe. <<Boh, dipende…>>. E sarebbe la risposta esatta.
Quindi la domanda nel titolo dovrebbe avere una risposta negativa. “No, i Millennials e la Generazione Z non sono segmenti di mercato specifici”. Ma in questi casi la risposta, secondo me, è sbagliata!
Perché? Ragioniamo insieme a grandi linee su chi sono effettivamente le persone che appartengono a questi due segmenti, soprattutto dal punto di vista sociologico. Ovviamente il mio è un ragionamento di fondo, anche per non tediarti troppo… 🙂
Le caratteristiche della Generazione Millennials e della Generazione Z
1 – Generazione Millennials, Generazione Z e tecnologia
La Generazione dei Millennials è composta da persone che hanno imparato ad usare la tecnologia da giovani, durante gli studi e comunque durante l’adolescenza, e molti hanno avuto accesso a Internet appena prima della maggiore età. E oggi la usano con dimestichezza, anche se sono più abituati a ragionare e ad agire off-line.
Mentre gli appartenenti alla Generazione Z con la tecnologia e con accesso a Internet ci sono proprio nati, quindi la usano in modo assolutamente spontaneo fin da bambini per fare qualsiasi cosa, come naturale estensione della loro mente.
2 – Internet, accesso all’informazione online e uniformità culturale
Internet, grazie al totale accesso all’informazione, ha favorito una certa uniformità culturale. La formazione di quella che mi piace definire cultura universale su molti aspetti, attutendo gli elementi più caratteristici e distintivi delle singole culture di origine.
Fenomeno più lieve per i Millennials, che si identificano di più con i tratti tipici della loro cultura d’origine perché sono nati e hanno passato l’adolescenza off-line.
E questa sorta universalità culturale deve essere tenuta in molta considerazione dagli operatori del turismo come te.
3 – La visione del mondo e l’adattabilità sociale della nuove generazioni
Dal punto di vista del passaggio generazionale i Millennials sono una generazione di transizione, che sono stati obbligati a imparare vedere e a vivere il mondo da un altro punto di vista rispetto ai genitori e ai nonni, sia per quanto riguarda il lavoro, il consumo, gli stili di vita, anche sul modo di fare vacanze.
Perché sono nati con delle regole sociali specifiche e molto definite, ma loro malgrado si sono trovati a doversi adeguare a regole nuove, imposte dall’evoluzione della società nei più diversi aspetti e punti di vista.
I giovanissimi della Generazione Z sono nati con le nuove regole sociali, e probabilmente saranno le stesse che dovranno imparare anche i loro figli, fin dalla nascita. Non hanno dovuto adattarsi, e per questo sono indubbiamente più flessibili e rapidi, e si adattano con più facilità ai cambiamenti.
4 – La famiglia, il lavoro e la vita
Oggi gli appartenenti alla Generazione Millennials lavorano, sono sposati (sempre di più quelli che sono stati sposati) e spesso hanno figli. Sono molti anche quelli che hanno deciso di rimanere single o senza figli, per volontà o necessità.
Tutti hanno però dovuto imparare ad affrontare dinamiche lavorative e familiari molto diverse da quelle vissute dei genitori e delle precedenti generazioni. Così come a distribuire in modo profondamente diverso due risorse scarse: tempo e denaro. Anche per i viaggi e le vacanze.
Sono una percentuale sempre più grande quelli che lavorano con contratti a tempo determinato o con posizioni di lavoratore autonomo, e attraverso forme più o meno marcate di smart working che garantisce più flessibilità all’ora di intraprendere un viaggio o una vacanza, durante la quale però, spesso e volentieri, devono continuare a lavorare.
Gli appartenenti alla Generazione Z spesso non hanno un reddito proprio perché sono troppo giovani per lavorare o sono studenti, oppure dipendono dai genitori perché sono appena entrati nel mondo del lavoro e ce l’hanno basso.
L’accesso all’informazione rende però gli appartenenti alla Generazione Z molto consapevoli e molto più esigenti su quello che vogliono e quando lo vogliono, hanno una forte indipendenza nel consumo, e quando sono troppo piccoli per spendere in modo autonomo condizionano in modo molto marcato le scelte dei genitori diventando quasi sempre (direttamente o indirettamente) i decisori principali, soprattutto per la gestione dello svago, del divertimento e delle scelte di vacanze, individuale o in famiglia.
5 – Il rapporto con la comunicazione e con il consumo
Gli appartenenti alla Generazione Millennials sono nati e hanno vissuto l’adolescenza a suon di spot televisivi e messaggi promozionali tradizionali che condizionavano in modo molto marcato le loro scelte di consumo.
Ma hanno imparato con il tempo ad esigere una nuova forma di dialogo con le aziende, che progressivamente hanno dovuto imparare a parlare con loro anche con un linguaggio diverso, e soprattutto attraverso nuovi nuovi canali.
Gli appartenenti alla Generazione Z sono nati con la comunicazione online, con i social media, con i video su YouTube, e hanno per questo fin da subito una diversa forma di attenzione anche rispetto alla comunicazione aziendale.
Non si sforzano di prestare attenzione, non sanno cos’è la concentrazione. O il messaggio penetra nella loro testa immediatamente e in modo naturale, oppure lo rifiutano. Sono abituati alla narrazione, non alla pubblicità.
© Federico Belloni (tutti i diritti riservati)